«Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità». «Naturalmente – aggiunge Napolitano – nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica».
Queste le parole di stamattina del Neo Presidente Bis Napolitano. Infatti alla sesta votazione con 739 voti è stato eletto Giorgio Napolitano contro i 217 di Rodotà il candidato auspicato e “urlato” dai Grillini fin poco prima delle votazioni.
Questa votazione segna la rottura tra Sel e un confuso, ambiguo e quasi incomprensibile Pd. Vendola: «ricostruiamo la sinistra l’8 maggio. Un’assemblea “di popolo” l’8 maggio
aperta a chi vuole partecipare, compreso Fabrizio Barca, per avviare “un nuovo percorso e un nuovo cantiere e ricostruire la tela della sinistra di cui abbiamo bisogno.» Lo annuncia Nichi Vendola, durante una conferenza stampa alla Camera, a chi chiede se il voto di oggi sul Capo dello stato possa considerarsi una definitiva rottura con il Pd. «Non abbiamo nessuna intenzione di tornare indietro, di resuscitare la Sinistra Arcobaleno o di relegarci in un minoritarismo testimoniale. Da ora siamo impegnati a ricostruire, ricostruire ricostruire.»
Alessia Aleo
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