Il caso di Perugia continua ad oggi ad essere uno dei casi mediatici più famosi, degno sequel di una delle puntate di Criminal Minds o C.S.I. Infatti, è recente l’ultima notizia riguardante Amanda Knox, che in un’intervista ha dichiarato: «Non torno in Italia per il nuovo processo perché non capisco». La studentessa di Seattle Amanda Knox lo fa sapere direttamente dagli Stati Uniti: anche se poi sostiene, in maniera un po’ contraddittoria: «Non voglio sfuggire al nuovo processo che mi attende».
Il processo a cui ella si riferisce è quello di Appello, contro di lei e l’ex fidanzato Raffaele Sollecito, per l’omicidio di Meredith Kercher (avvenuto la notte dell’1 novembre 2007 a Perugia) che comincerà il 30 settembre a Firenze, dopo che la Cassazione ha annullato la loro precedente assoluzione, che era seguita alla condanna in primo grado. A riportare le sue dichiarazioni è il quotidiano La Nazione.
«Ho sostenuto 86 udienze e in decine di occasioni ho presentato dichiarazioni spontanee, che altro dovrei dire o fare di più», aggiunge la ragazza che a Seattle ora vive da sola in un appartamento del quartiere cinese e studia, lingue e scrittura, lavorando per tre giorni alla settimana come addetta alla catalogazione in una biblioteca della città. «Sono libera e presunta innocente, la mia è solo una scelta processuale di affidarmi completamente ai miei difensori», ha detto al suo avvocato.
Duro il commento di Francesco Maresca, legale della famiglia della studentessa inglese uccisa: «La presenza era dovuta, per l’importanza del processo e per il rispetto dovuto alla Corte di Firenze e alla povera vittima di cui non si parla mai. È un diritto della Knox, di essere contumace ma questo suo atteggiamento di sentirsi vittima della giustizia è ormai intollerabile».
Alessia Aleo
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