Il “Piano Nazionale Scuola Digitale”: la nuova sfida della Buona Scuola


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Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), presentato il 27 ottobre dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, prevede lo stanziamento di un miliardo di euro per l’innovazione nella scuola. Il progetto mira da un lato a rendere accessibili per ogni scuola fibra e banda ultra-larga, cablaggio degli spazi interni, nuove risorse per pagare il canone di connettività, e, dall’altro, a fornire ad ogni istituto un responsabile per il settore digitale, predisponendo al contempo la formazione in servizio del personale e un quadro comune per le competenze digitali degli studenti. Queste sono solo alcune delle ben 35 azioni previste dal documento, che dal canto suo è immediatamente operativo e prevede, per l’appunto, lo stanziamento di 600 milioni per le infrastrutture e 400 per l’ampliamento delle competenze, la formazione del personale, il monitoraggio e le misure di accompagnamento.

L’obiettivo è revisionare ed innovare l’intero sistema pubblico attraverso l’innovazione del sistema scolastico e l’offerta di nuove possibilità di formazione e di educazione digitale.

Quattro sono gli ambiti di intervento preso a riferimento dal progetto:

  • Strumenti abilitanti: ossia un intervento infrastrutturale, prevedendo una serie di azioni volte al miglioramento della connettività, alla creazione di nuovi spazi e ambienti per la didattica, all’ampliamento dell’amministrazione digitale;
  • Competenze e contenuti per gli studenti: tale ambito racchiude un’area vasta che va dalle nuove competenze digitali, che dovranno essere fornite/acquisite degli studenti, agli standard e all’interoperabilità degli ambienti on line per la didattica, fino alla promozione delle Risorse Educative Aperte (OER), con la previsione di esperienze di alternanza scuola- lavoro in imprese digitali;
  • Formazione del personale: tale ambito comprende gli interventi necessari per fare in modo che i dipendenti statali possano acquisire le competenze necessarie per guidare la digitalizzazione della scuola;
  • Accompagnamento: punto essenziale per assicurare che il Piano si concretizzi in un cambio di paradigma diffuso e condiviso a tutti i livelli, sia dentro che fuori dalla scuola.

Le risorse per finanziare il progetto provengono dai fondi stanziati dalla riforma della “La Buona Scuola”, da quelli previsti dalla programmazione europea attraverso il PON “Per la Scuola” 2014-2020, nonché dalle risorse del MIUR.

Entusiasta la Giannini secondo la quale “Il Piano Nazionale Scuola Digitale è uno dei pilastri attuativi della Buona Scuola. Oggi lanciamo un progetto che rispecchia la visione del Governo rispetto alle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico: al centro di questa visione ci sono l’apertura e l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale. Il Piano non è un semplice dispiegamento di tecnologia. Risponde alla necessità di costruire una visione di Educazione nell’era digitale. Parlare solo di digitalizzazione, nonostante i nostri ritardi, non è più sufficiente. Si rischierebbe di concentrare i nostri sforzi sulla dimensione tecnologica invece che su quella culturale”.

Angela Scalisi

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