PALCOSCENICO- IL VIZIETTO…


Rubrica a cura di Valeria Barbagallo

Sapete, le cose gratuite sono quelle che costano di più. Come? Costano lo sforzo per capire che sono gratuite, diceva il grande Pavese. Il solito e “sdoganato” vizietto della furbizia: io da buon lupo ti chiamo a lavorare e tu, pecora, in cambio, lavori per me, ci fai una bella figura e questo basta. Sarebbe più logico dire. Io ti chiamo a lavorare e tu vieni pagato.

Convocare in modo asettico con una specifica: miei cari la partecipazione è a titolo gratuita.

Non ci credete? Leggere per credere, ogni onere sarà dunque a carico del malcapitato partecipante e oltremodo non gli sarà consentito durante la performance raccogliere offerte. In Italia, l’abbiamo imparato da un po’, l’arte non ha prezzo. E se la cultura eleva la dignità di un popolo, in Italia, più che un’elevazione, ci sembra un gioco al ribasso, pare una cortesia tra amici.

E per quanto possiate essere validi e bravi, l’arte qui, che non risponde ai dettami dell’art-system, non uscirà mai dalla dimensione del: ti fai pubblicità’…

Un vizietto universale, e come tutti i vizi difficile da togliere, che chiede ai poveri artisti di prestare la loro opera gratis e di pagarsi spesso spese e assicurazione. Un settore gravemente in crisi quello del teatro, mai come adesso. L’arte si fa, ma non si paga, come se non fosse un lavoro, sperando sempre che il pubblico rimanga contento. L’importante per certi versi è che ti fai conoscere, che ti fai pubblicità. Quindi in consiglio al giovane aspirante attore: Riempi il tuo portfolio, e se dovesse essere vuoto, tutto fa brodo.  Dio salvi gli artisti, i registi, i macchinisti e il teatro in genere.

Ma non è che sarebbe più giusto che chiunque sprechi il proprio tempo, debba ricevere qualcosa?

Se chiamo l’idraulico lo devo pagare perché mi sistema un guasto, se pago tutti, com’è giusto che sia, perché gli artisti non devono essere pagati?

In scena portiamo cultura, emozioni, creiamo cultura, senza teatro del mondo non resta molto, non pensate?

E come diceva Goethe:

Il mezzo migliore per sfuggire il mondo è l’arte,

il mezzo più sicuro per entrare in contatto con il mondo è l’arte.

Calogero Matina Kalos

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