Per ricordare la grande festa cristiana del Natale da secoli vengono costruiti milioni di presepi ognuno con la sua caratteristica e i materiali usati. Un tempo dal popolo che aveva poche possibilità economiche veniva allestita “a cona” dei presepe molto povero, di solito attaccati ai muri esterni delle case quasi sempre vicino a qualche altarino. Prendendo a prestito dal poeta sicilianista Turi Lima (Venero Maccarrone), “a ciaramedda” dice “unni finiu la Cona, nta lu muru, fatta ccu lu prufumi di l’amuri, d’aranci russi, sparaciu spinusu e di cuttuni sciusu”. Oggi per allestire il presepe si usa di più la terracotta, e altri nateriali, come legno, cartapesta, cartone ed altri materiali.
Il presepe costruito dalla signora Stefania Trombetta, che si trova esposto nel salone parrocchiale della chiesa Santa Caterina di San Pietro Clarenza, è costruito con un filo lungo migliaia di chilometri, provenienti da tantissimi gomitoli di lana e cotone di vari colori, tutto lavorato a mano ad uncinetto. La grotta con Gesù Bambino, la Madonna, San Giuseppe, il bue l’asinello, i pastori, i re Magi, alberi fiumi, cascate, laghetti, capanne, ha usato lana e cotone. Per costruire questa opera d’arte, la signora ha impiegato diversi anni. Ne ha realizzato un pezzo per ogni anno. La signora Stefania, ha realizzato il presepe per onorare la memoria di sua mamma. Il presepe si potrà visitare come detto sopra presso la chiesa parrocchiale.
Michele Milazzo
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