È stata battezzata a Taormina , nel suggestivo Castello Duchi di Santo Stefano, l’associazione culturale Viva Voce, sezione letteratura. Il padrino, lo scrittore e giornalista Clemente Cipresso, ha ricevuto la targa di Socio onorario dalla Presidente, dott.ssa Valeria Barbagallo, che per l’occasione ha presentato il lancio del suo nuovo romanzo “Il venditore di uova rotte”.
L’evento è stato ospitato dall’associazione Charm of Art, grazie al presidente Santo Cicirò che ha voluto unire Arte e Letteratura nella prestigiosa location della Fondazione Mazzullo.
Il salotto letterario ha destato anche l’interesse dell’assessore alla cultura di Taormina dott.ssa Francesca Gullotta, la quale ha ribadito l’importanza di iniziative come queste, affinchè la cultura possa essere contagiosa e propedeutica per le future generazioni.
La presentazione del libro moderata dalla dott.ssa Valeria Barbagallo, supportata dalla grintosa speaker radiofonica a cantante Ivana Leotta, si è snodata in una serie di interventi da cui sono stati tratti spunti interessanti.
Il Prof. Francesco Santocono, professore di diritto sanitario all’università telematica Giustino Fortunato di Benevento e responsabile della comunicazione dell’ospedale Garibaldi di Catania , nonché giornalista e recentemente anche regista, ha parlato dell’evoluzione e delle funzioni sociali dei manicomi, delle leggi che negli anni ne hanno decretato la chiusura, complimentandosi con lo scrittore per le tematiche forti e dolorose affrontate e per aver dato un messaggio positivo della follia, che rompe gli schemi e ci mette di fronte ad una umanità disarmante.
Grandi emozioni durante la lettura di alcuni passi del libro, interpretati dall’attrice Debora Scuderi e dalla scrittrice Stefania Nibbi.
“Per chi è madre eviti di leggere il capitolo 36” ha affermato la moderatrice con commozione, spiegando la forte suggestione destata nel leggerlo, ricordandole la canzone “Le tre madri” di Fabrizio De Andrè in cui veniva “umanizzato” il dolore di Maria nel vedere la sofferenza del figlio in croce.
L’editore Alfio Grasso, ha ancora una volta operato una scelta di successo, un successo già preannunciato dal titolo, come lui stesso asserisce raccontando un aneddoto.
La fragilità del guscio delle uova come metafora della fragilità dei corpi e della esistenza umana, che pur nondimeno conserva la genuinità così come la bontà del cuore.
Una lotta contro un destino a cui non ci si può sottrarre, dove i sentimenti, i legami, nonostante la follia, non perdono il filo della lucidità, regalando ai lettori un finale sorprendente.
Alcuni tratti del libro sono piaciuti molto alla Compagnia “La carrozza degli artisti”, rappresentata per l’occasione dall’attrice Viviana Toscano, la quale ha annunciato che a breve verranno messi in scena a teatro.
Lo scrittore aversano non è certamente passato inosservato. Infatti, all’evento era presente il Cavaliere Franco Di Guardo in rappresentanza degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia su indicazione del delegato regionale Gr. Uff. Avv. Francesco Atanasio, ed anche il dott. Francesco Riganò, in rappresentanza dell’Accademia di Sicilia, che di recente ha insignito Cipresso del titolo di Accademico con “Diploma Honoris Causa”.
Dulcis in fundo, la partecipazione dell’illusionista Loris Amato, conosciuto anche per esser parte del trio jazz dei fratelli Amato. Con il suo breve spettacolo di magia e di gioco ha dato una spiegazione concreta a quel filo sottile tra lucidità e follia, tra la vita e la morte, come la lesione del guscio delle uova.
Il gioco, nel romanzo, diventa la terapia dell’anima, un modo per sorvolare sulla tristezza dell’umanità, per alienarsi dallo squallore di sentirsi “bestie”, riportando la gioia ad una dimensione ludica e puerile, conservata nell’inconscio profondo, come salvezza del proprio essere.
V.B.
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