Domenica 26 gennaio alle ore 18,30, nella Chiesa di S. Agata La Vetere di Catania la Comunità parrocchiale Madonna del Divino Amore presenterà la XXXV edizione del dramma sacro di Don Piero Sapienza “Il Martirio di S. Agata”.
È un opera teatrale che mette in scena la testimonianza di fede che S. Agata ci ha dimostrato con il suo martirio per amore di Gesù Cristo.
Non è un caso che sia stata scelta la Chiesa di S. Agata La Vetere. Infatti, qui è custodito il sarcofago in cui venne deposto il corpo della giovane Agata dopo il martirio. Inoltre la Chiesa è ubicata laddove sorgeva il Pretorio romano e il carcere. Il dramma sacro farà rivivere la passione di S. Agata nei luoghi dove questa si svolse.
Il testo teatrale prevede la presenza di due lettori che raccontano i meccanismi della persecuzione, “generale e sistematica”, contro i cristiani decretata dall’imperatore Decio nel 250 d.C. Verranno proiettate delle diapositive per illustrare agli spettatori quelle parti della città di Catania che ricordano la presenza di S. Agata. Il papa S. Giovanni XXIII l’aveva definita “Agata splendidissima”. Questo grande splendore il testo teatrale lo evidenzia partendo dalla “Passio di Agata”, spogliandola da leggende e luoghi comuni, come ad esempio che Quinziano fece martirizzare Agata perché questa rifiutò la sua proposta di matrimonio.
In verità, il processo del martirio di Agata si consuma attraverso un crescendo continuo, prima di lusinghe, poi di minacce e infine di carcere e torture, come d’altronde previsto dallo stesso Decio, il quale non voleva creare “martiri”, ma “rinnegati”, che aderissero alla religione romana, allo scopo di rafforzare maggiormente il potere imperiale.
Agata, nonostante la sua giovane età, non si lasciò vincere essendo ben radicata nell’amore per il Signore Gesù. Vinse il carcere e le torture fino alla condanna a morire bruciata su una brace di carboni ardenti.
Dai dialoghi del processo tra Agata e Quinziano, riportati negli Atti del martirio, si evince una donna di temperamento forte, con una dialettica espressiva tagliente. Dopo la tortura ai seni, Agata con coraggio affronta così il Magistrato romano: “Empio e crudele tiranno, non ti vergogni di troncare in una donna quelle sorgenti da cui tu stesso traesti alimento, succhiando al petto di tua madre?”
Quest’anno, la rappresentazione di S. Agata, coincide con la” Giornata della Parola”, che Papa Francesco ha voluto per tutta la Chiesa nella Terza domenica del Tempo Ordinario. Così, la rappresentazione del martirio della nostra santa Patrona può diventare per tutta la comunità un input per accostarsi ancora di più alla Parola di Dio.
Valeria Barbagallo
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