(Le riflessioni di Martina Calcagno)
Tutti crediamo in ciò che vediamo, ma il problema sta sempre nel credere in ciò che è invisibile agli occhi…
Eppure abbiamo appena vissuto un momento di grande crisi, dove un virus invisibile è riuscito ad infiltrarsi in ogni angolo di terra.
Sin dall’antichità abbiamo sempre combattuto con armi fisiche e tangibili, frecce, spade, lance, e poi pian piano il mondo si è evoluto, creando armi sempre più potenti, pistole, fucili, cannoni, bombe nucleari, ecc ecc
Ma quando il male è nell’aria, quando non si vede, come si distrugge? Quando l’arma più forte è l’odio, come si annienta?
È lì che l’uomo impazzisce per trovare un modo, una nuova arma, quando in realtà ce n’è una che c’è sempre stata, ed è la più antica di tutte: LA PREGHIERA.
La Bibbia afferma: “In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti”
(2 Corinzi 10:3-4)
Demoliamo la razionalità, che ci frena, e ci fa pensare che una preghiera non possa cambiare le cose e invece cominciamo a muovere forse invisibili che, come afferma il versetto, hanno il potere di distruggere fortezze.
Ci sono battaglie fisiche che portano alla morte e battaglie spirituali che guidano alla vita eterna. È tempo di innalzarci a nuovi livelli, nuove armi, usiamo ciò che è invisibile per sorprendere e annientare ciò che è tangibile.
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