La storia di Xiphonia, città misteriosa catanese ormai svanita


Il mistero della città catanese di Xiphonia è una fra le tante curiosità che coinvolgono il nostro territorio. D’età greca, oggi la città risulta totalmente scomparsa senza la possibilità di vedere la reale esistenza del luogo, ma soprattutto la sua collocazione.

Secondo diversi miti, la città sarebbe collocata in provincia di Catania e, precisamente, tra i comuni di Aci Catena, Acireale, Aci Sant’Antonio e Aci Castello. Seppur non si conoscano le origini, alcuni poeti come Virgilio o Teocrito collocano al luogo la leggenda di Aci e Galatea e quella di Ulisse.

Stando allo storico Diodoro Siculo, il centro abitato fu costruito nel VII secolo a.C., prendendo il nome da un promontorio vicino; altri, invece, associano il nome della città alle punte dei faraglioni di Aci Trezza. Denominata così dai romani dopo la colonizzazione, il popolo l’avrebbe chiamata “Akis”, mentre i poeti classici la conoscono solo come “Acis”.

La città sarebbe nota anche per la leggenda di Aci e Galatea. Proprio in questo misterioso ambiente Aci si sarebbe innamorato della ninfa Galatea, la cui figura attirava la passione del ciclope Polifemo. La gelosia di quest’ultimo lo avrebbe portato a lanciare un masso su Aci, colpendolo definitivamente. Sempre nei pressi della città sarebbe approdato anche Ulisse con i suoi compagni che, prigioniero del ciclope Polifemo, lo avrebbe sconfitto, accecandolo.

Tuttavia, sono rinvenuti solo alcuni reperti archeologici come l’area di Santa Venera al Pozzo, una sorgente d’acqua dell’Etna in cui sono sopraggiunti insediamenti romani come le terme; oppure un mosaico d’epoca romana chiamato “Il Pegaso”. Altre scoperte sono state fatte nei vari decenni e i reperti sono custoditi nella Pinacoteca Zelantea di Acireale e nel Museo Civico di Aci Castello.

Giulia Manciagli

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