Quando si pensa a Catania, oltre all’Etna e al mare, viene subito in mente il suo maestoso simbolo: U Liotru. Un elefante di pietra lavica che, poggiato su un blocco di marmo bianco al centro di un’ampia fontana, sovrasta su tutta Piazza Duomo, rivolto verso la Cattedrale di Sant’Agata.
Ebbene, dopo 25 anni dall’ultimo restauro, per il nostro Liotro è ritornato il momento di rinnovarsi. I lavori, già cominciati Martedì scorso consistono nella rimozione di spessi strati di carbonato e la dispersione dell’acqua, che crea la formazione di patine biologiche. Affidati ad una ditta specializzata nei restauri conservativi, il restauro è supportato degli altri enti preposti alla cura e alla salvaguardia dei beni architettonici storici di valenza culturale dell’Università di Catania, degli ordini professionali e dell’Ance.
I fondi attingono dalla tassa di soggiorno che dunque non inciderà assolutamente sugli equilibri di bilancio. Il piano d’azione rientra in un ampio piano di intervento del Comune finalizzato a migliorare le condizioni del cuore del centro storico cittadino, principale meta dei flussi turistici, già presenti sul territorio da qualche mese con una particolare affluenza. A curare il progetto c’è il capo di gabinetto Giuseppe Ferraro che ha già permesso l’attuazione di altri lavori come il ripristino della fontana dei sette canali, la storica galleria della pescheria e l’illuminazione artistica della Cattedrale.
Ma da dove proviene questo simbolo tanto caro ai catanesi ?
L’antica tradizione farebbe derivare il nome “Liotru” dal dialetto popolare, e sarebbe una storpiatura del nome Eliodoro, un nobile mago di Catania che ricavò proprio l’elefante da un blocco di pietra lavica e gli diede vita per seminare il panico tra la città che non l’aveva scelto come vescovo della diocesi.
Per fermarlo, San Leone II lo esorcizzò conducendolo presso una fornace dove lo arse vivo. Sebbene, la statua dell’elefante da lui scolpita venne posta fuori dalle mura, il popolo catanese decise, successivamente, di farlo diventare il simbolo di tutta la città.Un’altra leggenda racconta che nel 1239 i catanesi vollero l’elefante come il simbolo ufficiale della città, e che la statua fu portata all’interno della città dai benedettini, che la collocarono sotto l’arco chiamato “Liodoro”.
Eppure secondo fonti certe, la statua sarebbe stata trasportata nella sua collocazione attuale solo in seguito alla ristrutturazione della fontana effettuata dall’architetto palermitano GiambattistaVaccarini, tra il 1735 e il 1737.
Quella che possiamo vedere oggi, visibile a tutti i passanti, è unastatua di arte bizantina che raffigura un elefante in basalto con occhi bianchi e zanne in pietra calcarea, e poggia su un basamento su cui due sculture riproducono il Simeto e l’Amenano, i due fiumi di Catania. Il Liotro tiene sulla sua schiena un obelisco in granito, arrivato dall’Egitto, privo di geroglifici ma decorato con figure egizie. Sulla parte superiore si trovano un globo, circondato da una corona di una foglia di palma, simbolo del martirio e di un ramo di gigli, simbolo di purezza; e un po’ più su, una dedica a sant’Agata, che riporta l’acronimo “MSSHDEPL” («Mente sana e sincera, per l’onore di Dio e per la liberazione della sua patria») e una croce.
Danilo De Luca
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