Ogni anno nel mese di maggio, mese interamente dedicato alla Madonna, si celebra la Festa della Mamma, anche in maternità, una tradizione molto antica con una data flessibile. Una festa che va avanti da secoli, datata nell’antica Grecia, dove si dedicava un giorno dell’anno alla madre, festa coincidente alle celebrazioni in onore della dea Rea, madre di tutti gli dei. Anche i Romani si prestavano a festeggiare la figura materna, ma per una settimana intera, con Cibele, divinità delle madri e della natura.
La festa della mamma, quella che si celebra oggigiorno, risale al 1958 con un’idea commerciale approvata dal sindaco di Bordighera. Diffusa in diversi paesi, la festa non ha una data eguale o fissa, oltretutto viene celebrata in modi diversi. La mancata collocazione fissa nel calendario è stata fissata sempre per la seconda domenica del mese, mentre alcuni ritengono che il giorno dei festeggiamenti sia l’8 maggio, data che fu dedicata al lavoro che una madre svolge nella sua vita.
Negli Stati europei, in America, Australia e Giappone la festa cade sempre la seconda domenica di maggio; in altri paesi, come i balcanici, San Marino, e i paesi arabi cambia sia la data che il mese, quest’ultimo prestabilito a marzo, a metà del mese; in Russia, la festa cade l’ultima domenica di novembre.
Anche se la mamma debba essere festeggiata ogni giorno, per questo giorno speciale si donano mazzi di fiori di diverso colore tra rossi, gialli, arancioni, rosa, bianchi e blu. I fiori rossi indicando amore e gioia; i fiori gialli sono simbolo ideale per le mamme amanti della natura; i fiori arancioni sono indicati per le giovani mamme; i fiori rosa sono dolci e romantici; i fiori bianchi per le madri riservare; mentre i fiori blu sono indicati alle mamme più creative.
Giulia Manciagli
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