Vi sveliamo sin da subito che Catania non è nemmeno arrivata alle nomination, stessa sorte è toccata a Siracusa, ma questo non ci deve fermare. Preservare un luogo non è solo responsabilità dell’amministrazione, lo è anche del cittadino che ci abita, per tenere le spiagge pulite bisogna prima di tutto non sporcarle. Ma vediamo nel particolare di cosa stiamo parlando.
Il certificato di “Bandiera blu” è un riconoscimento internazionale, assegnato alle località turistiche balneari che rispettano i 32 criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio, tra cui la qualità delle acque, l’educazione ambientale, la raccolta differenziata, la qualità e i servizi delle spiagge, l’accessibilità, la pista ciclabile, l’adeguata informazione e le strutture alberghiere.
Il riconoscimento è stato istituito nel 1987, dall’Ong internazionale per l’educazione alla sostenibilità FEE (Foundation for Environmental Education), con sede in Danimarca e presente in 81 paesi. Oggi viene assegnato ogni anno in 41 paesi, sia europei che extra-europei, con il supporto e la partecipazione delle due agenzie dell’Onu: UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e UNWTO (Organizzazione mondiale del turismo).
In Sicilia i comuni ad ottenere il titolo di Bandiera Blu 2023 sono 11, disposti in larga scala sulla costa orientale. Dalla provincia di Messina si trovano le spiagge di Alì Terme (Lungomare di Alì Terme), Roccalumera, Furci Siculo, Litorale Santa Teresa di Riva, Lipari (Stromboli Ficogrande, Vulcano Gelso, Vulcano Acque Termali, Acquacalda, Canneto) Tusa (Spiaggia Lungomare). Mentre ad Agrigento abbiamo Menfi (Porto Palo Cipollazzo, Lido Fiori Bertolino). A Ragusa, invece, le vincitrici sono le spiagge di Modica (Maganuco, Marina di Modica), di Ispica (Santa Maria del Focallo), di Pozzallo (Pietre Nere, Raganzino). A Ragusa infine troviamo anche la spiaggia di Marina di Ragusa.
Invece solo 2 degli approdi turistici sono siciliani: Marina del Nettuno, a Messina, e Capo d’Orlando Marina a Capo d’Orlando.
Vediamo com’è andata al resto d’Italia.
Per la 37esima edizione di Bandiera Blu 2023, il totale italiano èdi 226 comuni che hano ricevuto il prestigioso titolo, per un totale di 458 spiagge, Quest’anno sono stati premiati anche 84 approdi, mentre i laghi quest’anno sono 21, con 4 nuovi ingressi.
“Sono molto soddisfatta perché abbiamo scalato una posizione in Europa, da quinti siamo passati a quarti”, ha detto Daniela Santanché, ministra del Turismo.
Per quanto riguarda la classifica nazionale scala la vetta la Liguria con 34 Bandiere Blu, mentre la Puglia si colloca in seconda posizione con 22 Bandiere Blu ricevute. Seguono Campania, Toscana e Calabria (19), Marche (18). Sardegna al sesto posto in classifica con 15 località, poi Abruzzo (14), Sicilia (11), Lazio e Trentino Alto Adige (10). Emilia Romagna conta 9 Bandiere Blu, come il Veneto. A seguire Basilicata e Piemonte (5); Lombardia (3), Friuli Venezia Giulia e Molise (2)
Le new entry di quest’anno sono Catanzaro (Calabria); Rocca Imperiale (Calabria); San Mauro Cilento (Campania); Gatteo (Emilia Romagna); Laigueglia (Liguria); Sori (Liguria); Sirmione (Lombardia); Toscano Maderno (Lombardia); Porto San Giorgio (Marche); Termoli (Molise); San Maurizio D’Opaglio (Piemonte); Verbania (Piemonte); Gallipoli (Puglia); Isole Tremiti (Puglia); Leporano (Puglia); Vieste (Puglia); Orbetello (Toscana). Non è stata confermata quest’anno la Bandiera Blu a Cattolica (Emilia Romagna)
Il riconoscimento di Bandiera Blu 2023 non è solo un attestato di qualità per le località premiate, ma rappresenta un invito a prendere in considerazione la sostenibilità quando scegliamo le nostre mete vacanziere. La Sicilia, con le sue undici località premiate, si conferma una meta di grande fascino, capace di offrire esperienze indimenticabili nel pieno rispetto dell’ambiente. Ricordiamo che la conservazione di questi luoghi dipende anche da noi: godiamoci le loro bellezze, ma facciamo sempre la nostra parte per preservarle.
Danilo De Luca
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