Il micromotore impossibile che brucia idrogeno e ossigeno


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È minuscolo, di dimensioni 100x100x5 micrometri, il micromotore capace di bruciare ossigeno ed idrogeno ideato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Twente, Paesi Bassi, presso l’Accademia Russa delle Scienze, e della tedesca Università di Friburgo.

Strati e strati di una membrana polimerica formano il motore che, sfruttando le capacità degli elettrodi di generare corrente alternata, divide le molecole di acqua nei suoi elementi fondamentali: idrogeno ed ossigeno. Questi ultimi nel momento in cui si rimescolano, bruciano spontaneamente.

Come riportato sulla rivista Science, ciò che si crea somiglia tantissimo all’effetto pistone in corsa ed il risultato è la generazione di potenza. La stranezza risiede nel fatto che gli studiosi non hanno chiarito e nemmeno compreso del tutto come questa reazione possa avvenire; sembra, dunque, una combustione impossibile! Eppure, secondo altre teorie, la reazione di combustione sarebbe consentita dalle nano bolle, minuscole anche’esse (siamo ancora in questo favoloso mondo miniaturizzato) con un diametro inferiore ai 200 nanometri, che si formano e poi scompaiono in una  infinitesima frazione di secondo all’interno di quella che possiamo definire “camera di combustione”.

Proprio all’interno di questa ipotetica camera, dove idrogeno ed ossigeno si mescolano, il calore non sfugge grazie alle laboriose nano bolle; una volta evitata la dissipazione del calore il gioco è fatto.

Comprensibile o meno, si prospettano applicazioni in molti campi per questo “David” dei motori. Le spiegazioni verranno presto trovate mentre noi rimaniamo in attesa e sogniamo che la tecnologia faccia ancora una volta un grosso passo avanti.

 

Paolo Licciardello

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