CENERENTOLA D’EUROPA, LA BULGARIA, TRA SVILUPPO E OPPORTUNITÀ


 

La CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle pmi) territoriale di Catania in collaborazione con il Consolato Onorario d’Italia per la regione di Plodiv ha organizzato giorno 27/09/2017 presso la propria sede di p.zza dei Martiri la “Country Presentation sulla Bulgaria”.

L’ Ing. Giuseppe Giorgianni, esperto in internazionalizzazione delle imprese ,Strategy Advisor e Bussiness Developer , ha aperto la Convention con il suo intervento,  mirato a metter in evidenza l’importanza che sta rivestendo la politica di sviluppo Bulgara, proiettandola nel contesto del know how  Italiano; infatti sono proprio queste le linee guida finalizzate allo sbocco del Mady in Italy e degli investimenti che la Comunità Europea riserva.

Il seminario nasce dall’idea di indirizzare l’investitore italiano ad una nuova strategia di business, prospettandogli le opportunità che il mercato bulgaro  può offrire alle nostre imprese, nonché i vantaggi che la Comunità Europea riconosce attraverso i finanziamenti emessi per le attività di sviluppo.

Illuminante e puntuale,  l’intervento dell’esperto in internazionalizzazione e gestione d’impresa Dott. Stefan Todarov, che si è soffermato sull’importanza della  posizione strategica della Bulgaria, considerata un ponte tra Russia ed Oriente, ed inoltre suggestiva è stata la disamina approfondita della cultura sociale bulgara con particolari riferimenti storici, da cui sono emerse le questioni attuali relative alla forza lavoro bulgara, illustrandone i pro ed i contro.

A concludere il seminario l’intervento del console onorario  d’Italia per le regioni di Plovdiv Dott. Giuseppe De Francesco, che si è soffermato maggiormente su argomenti inerenti al rapporto tra la nazione Bulgara e la comunità Europea specificando i vari fondi strutturali europei emessi, i settori di sviluppo, gli aspetti fiscali ed ulteriori suggerimenti, al fine di agevolare l’interazione tra le due culture economiche .

Il punto focale è incentrato sulla qualità delle risorse umane, di alta competenza, basti immaginare che la gran parte della popolazione parla due lingue  straniere, (inglese ed italiano) motivo di sviluppo culturale e formazione,  con il vantaggio di bassi costi di manodopera  ed una tassazione statale che si aggira al 10% sulle persone fisiche.

Inoltre appaiono evidenti i benefici sui contributi sociali, rispetto a quelli “italiani”,  pari al 33% per il datore di lavoro ed al 12% per il lavoratore da versare all’ente impositore.

Di utile analisi è stato il momento del confronto finale con i partecipanti (perlopiù imprenditori e futuri tali) che con molta curiosità hanno contribuito a chiarire alcuni aspetti legati soprattutto a materie fiscali e legali.

Ormai le economie  industriali sono sempre più  improntate al nuovo modello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi, pertanto si rende necessaria un’apertura imprenditoriale, flessibile ed innovativa, all’integrazione della nostra penisola con i nuovi mercati emergenti, con l’obiettivo di realizzare un rapporto sinallagmatico tra esperienza e capacità produttiva.

Valeria Barbagallo

 

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