Facebook è una media company?


Facebook, la piazza virtuale più importante del mondo, dove gruppi di amici s’incontrano e possono scambiarsi, un po’ come si fa normalmente negli incontri reali, opinioni, informazioni e stati d’animo, pare che sia anche anche una media company.
Una media company può essere definita come una società votata all’ideazione, produzione e diffusione di contenuti nativamente multipiattaforma.

Il 29 agosto 2016, Mark Zuckerberg, 32 anni, amministratore delegato di Facebook, durante il suo discorso all’università LUISS a Roma aveva detto così rispondendo ad una domanda di uno studente sul ruolo della sua azienda nel panorama dell’informazione: «Facebook è una società di tecnologia, non una media company. Non produciamo e non modifichiamo contenuti. Mettiamo a disposizione gli strumenti per connettervi».
Oggi, dopo averlo negato tante volte, Mark Zuckerberg ammette, seppur indirettamente, che Facebook è una media company. “Siamo un nuovo tipo di piattaforma, non una società tecnologica tradizionale ma neanche una media company tradizionale. Facciamo tecnologia e ci sentiamo responsabili per come viene usata”: sono queste le parole usate da Mark Zuckerberg. “Non scriviamo le notizie che le persone leggono sulla piattaforma – spiega -. Ma allo stesso tempo sappiamo che facciamo molto di più che distribuire notizie e siamo una parte importante del discorso pubblico”.

 Probabilmente il caso – che ha coinvolto anche Google e altre piattaforme – delle ‘bufale’ in rete che avrebbero favorito Trump alle elezioni, ha toccato un nervo scoperto. Inoltre, come fa notare The Guardian, ci sono stati anche altri incidenti che hanno generato dibattiti: come la censura e poi riammissione sul social della famosa foto della bimba bruciata dal napalm, simbolo della guerra in Vietnam.
Riguardo la diffusione delle notizie false, Facebook sta tentando delle soluzioni: ha stretto accordi con testate giornalistiche per il ‘fact-checking’. “Abbiamo una grande responsabilità e dobbiamo fare in modo che questi strumenti siano utilizzati per creare il massimo beneficio per le persone di tutto il mondo”, ha concluso Zuckerberg.

Giusi Lo Bianco

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